Il favoloso ep ”Nahdahwave” di Masa’an non ha etichetta. E’ difficile, nel mondo della musica, trovare chi finanzia certe creazioni cosi originali; dunque noi di NSV vogliamo valorizzare soprattutto il talento. Tutte le tracce sono accomunate dal genere vaporwave che ha influenze anni 80, in cui troviamo sonorità che ci ricordano i Duran Duran o gli Spandau Ballet. Dei rimpianti anni 80 l’artista riprende synth e bassi e li coniuga abilmente con le sonorità arabe come le voci o le percussioni. La tematica araba e musulmana è il punto di forza di tutto il suo lavoro, ha voluto comprendere tutti i paesi dal Libano fino all’Afghanistan. Punta sulla descrittività dei suoni, delle atmosfere, dei beat. Ci racconta con grande maestria delle terre martoriate dalla guerra come la terza traccia Homs ( حمص), che descrive la Siria. Ma la sua musica riesce anche a farci dimenticare la guerra e a guardare questi paesi per le loro meraviglie; la meraviglia prende forma nella sua musica. Per un attimo, fermatevi ad immaginarvi nelle terre calde del mondo arabo, il sole cocente che vi acceca, e dell’acqua azzurra e limpida con cui dissetarvi, vi manca solo la musica perfetta che vi accompagni lungo questo sogno. Allahu Akbar (الله أكبر) la prima traccia dell’ep, con le sue sonorità elettrico-arabeggianti vi condurrà nel paese del deserto. Le tracce hanno una profondità intellettuale e culturale, la traccia Kabul girls ne è la prova, paese musulmano colpito dalla guerra dove la situazione per la donna è invivibile, paese creatore del burqa. Nel brano Nahdah (نهضة), riecheggiano tamburi e sembra che la terra bruci sotto i piedi. In The Abbasid Empire, un’alba luminosa di suoni dove i pensieri prendono forma in una riflessione interiore emozionante. In Beiruut, Masa’an ci delizia con il suono delle voci del popolo libanese regalandoci tutta la loro umanità, tutta la loro purezza che la guerra non ha cancellato. Questo ep ha un valore particolare, musica e cultura insieme, quale giovane artista oggi è in grado di saper coniugare musica e sapienza culturale? in pochi, sono perle rarissime, Masa’an fa parte di questa rarità, la sua musica non solo si ascolta ma ci incuriosisce a tal punto da voler conoscere questi luoghi e la loro storia.

Serena Visconti

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